
«I musicisti dell’Orchestra della Svizzera italiana – sottolinea il Maestro Urbański, già protagonista di diversi concerti con l’OSI - hanno dimostrato in ogni occasione il loro virtuosismo, la sensibilità e la devozione per la musica. Credo che insieme abbiamo trovato un linguaggio comune che ci offre una grande possibilità di comunicare emozioni al nostro pubblico: sono felice di questa entusiasmante opportunità di lavorare insieme all’OSI in maniera regolare». Krzysztof Urbański è ricambiato dalla stima e dall’affetto dei Professori dell’Orchestra della Svizzera italiana, che hanno avuto modo di trascorrere intense settimane di lavoro con lui in occasione dei concerti OSI al LAC nelle recenti, passate stagioni, a partire dal 2018.
Krzysztof Urbański, da novembre 2022 Direttore ospite principale dell’Orchestra della Svizzera italiana, figura tra gli interpreti più celebri e acclamati della scena musicale internazionale, già direttore ospite di numerose orchestre prestigiose quali i Berliner Philharmoniker, Münchner Philharmoniker, London Symphony Orchestra, Staatskapelle Dresden, Gewandhausorchester Leipzig, Orchestre de Paris, Chicago Symphony, New York Philharmonic, Los Angeles Philharmonic e la San Francisco Symphony.
Dal 2015 al 2021 è stato Direttore ospite principale presso la NDR Elbphilharmonie Orchester e dal 2012 al 2016 della Tokyo Symphony. Inoltre ha ricoperto per dieci anni la carica di Direttore musicale dell’Indianapolis Symphony orchestra (2011-2021), mentre dal 2010 al 2017 è stato Direttore principale e artistico della Trondheim Symphony, di cui è tuttora Direttore ospite onorario.
Completano la sua carriera numerose collaborazioni con i Wiener Symphoniker, Tonhalle-Orchester Zürich, Bamberger Symphoniker, Dresdner Phiharmonie e la National Symphony Orchestra di Washington, per non parlare di numerose registrazioni discografiche, in particolare con la NDR Elbphilharmonie Orchester (per Alpha Classics).
Il Maestro Urbański viene a ricoprire il ruolo che dal 2013 al 2020 era stato di Vladimir Ashkenazy, il grande direttore e pianista russo ritiratosi dalle scene proprio nel 2020, dopo oltre 70 anni di attività artistica.