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Markus Poschner Direttore
Erica Eloff Soprano
Orchestra Sinfonica del CSI Orchestra
Musiche di: R. Strauss, G. Mahler

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gio 28.09.2320:30

OSI al LAC

LAC Lugano, Lugano

Programma

Richard Strauss
(1864 – 1949)

Vier letzte Lieder per soprano e orchestra TrV 296 (1948)

I. Frühling (Allegretttto)
II. September (Andante)
III. Beim Schlafengehe (Andante)
IV. Im Abendrot (Andante)

24’

Gustav Mahler
(1860 – 1911)

Sinfonia n. 1 in re maggiore Titano (1888 – 1896)

I. Langsam, Schleppend, Wie ein Naturlaut; im Aanfag sehr gemächlich; belebtes Zeitmass
II. Kräftig, bewegt, doch nicht zu schnell; Trio, Recht gemächlich
III. Feierlich und gemessen, ohne zu schleppen
IV. Stürmisch bewegt. Energisch

53’


Concerto diffuso in diretta radiofonica su RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due)

Richard Strauss

Vier letzte Lieder per soprano e orchestra

Prima esecuzione Londra, Royal Albert Hall, 22 maggio 1950. Direttore Wilhelm Furtwängler, soprano Kirsten Flagstad

Il testamento di un mondo distrutto dalla guerra e, insieme, l’ultima grande partitura di uno Strauss ultraottantenne, che ritorna alla prediletta voce di soprano per cantare, per l’ultima volta, di amore e speranza, perdono e rimpianto.

Gustav Mahler

Sinfonia n. 1 in re maggiore Titano

Prima esecuzione Budapest, Redoutensaal, 20 Novembre 1889. Direttore Gustav Mahler (prima versione)

La prima sinfonia mahleriana è un grande work in progress che per 25 anni rifletterà l’evoluzione della poetica del suo autore, tra musica a programma e assoluta, in un perfetto equilibrio tra sinfonismo romantico e avvento della modernità.

Primavera

Al crepuscolo, tra i sepolcri,
ho sognato a lungo
dei tuoi alberi e dei cieli azzurri,
del tuo profumo e del canto degli uccelli.

Ora sei qui ed appari
ricca di splendori e dolcezze,
soffusa di luce
come un miracolo di fronte a me.

Tu mi conosci ancora una volta,
tu mi attrai teneramente
vibra in tutte le mie membra
la tua beatificante presenza!

Hermann Hesse, 1899

Settembre

Il giardino è in lutto,
fredda cola tra i fiori la pioggia.
L'estate rabbrividendo
s'avvia in silenzio verso la fine.

A foglia a foglia l'oro cade
a terra, dall'alto albero d'acacia.
L'estate sorride stupita e languida
nel sognante giardino
che trascolorando muore.

A lungo ancora vicino alle rose
l'estate sembra sopravvivere,
ma anela al riposo.
Ad uno ad uno chiude i [grandi]
suoi occhi divenuti ormai stanchi.

Hermann Hesse, Montagnola, settembre 1927

Andando a dormire

Ora il giorno mi ha spossato
ed allora il mio ardente desiderio
è di accogliere con gioia la notte stellata,
come un fanciullo affaticato.

Mani mie, giacete inoperose,
mente mia, dimentica ogni pensiero,
tutti i miei pensieri ora
bramano soltanto abbandonarsi al sopore.

E la mia anima indifesa
vuoi librarsi alta nell’aria
per vivere profondamente
e sotto mille aspetti
nel cerchio magico della notte.

Herman Hesse, luglio 1911

Al tramonto

Tra affanni e gioie
siamo andati mano nella mano;
dei vagabondaggi assieme ci riposiamo
ora in luogo tranquillo.

Tutt’intorno le valli digradano,
già il cieìo si oscura,
due allodole soltanto s’innalzano
sognanti nell’aria profumata.

Vieni qui, lasciale volare,
prossima è l’ora di addormentarci,
perché non si abbia a smarrirci
in questa solitudine.

O immensa e silente pace!
così profonda nel rosseggiante tramonto;
quanto ci ha spossati il nostro vagabondare.
È questa forse la morte?

Joseph von Eichendorff

Ben ritrovati!

Caro pubblico,il concerto d'apertura della stagione è sempre un momento significativo per l'Orchestra: segna la fine dell'estate e l'inizio effettivo di un nuovo anno, di nuove sfide, di un nuovo capitolo. Non solo apriamo questo percorso musicale con il nostro Direttore principale Markus Poschner, ma lo facciamo anche con l'entusiasmo degli studenti del Conservatorio della Svizzera italiana, che si uniscono ai nostri musicisti in questo mastodontico programma, quale apice di una collaborazione costante e importante. Si tratta di una bellissima opportunità per gli studenti di avvicinarsi al mondo professionale, un'occasione straordinaria di suonare sotto la bacchetta di un grande Direttore e il piacere di affiancare ed essere preparati nei giorni precedenti l'inizio della produzione da alcuni nostri musicisti. Questo rappresenta un momento stimolante anche per le nostre professoresse e i nostri professori d'Orchestra, che sostengono in questa settimana giovani entusiasti e motivati, contribuendo così alla loro crescita musicale.

L'inizio di una nuova stagione rappresenta infine un momento speciale anche per la relazione con il nostro amato pubblico: ritrovarvi in sala come sempre numerosissimi ci permette di sentire l'affetto di ognuno di voi per la nostra bella Orchestra e per la musica che intendiamo presentarvi in questo nuovo percorso comune.

Non ci resta che augurarvi un benvenuto nella nostra stagione ringraziandovi per il vostro sostegno costante e per essere parte di questa straordinaria comunità.

Buona Musica!

Barbara Widmer, Direttore artistico
Samuel Flury, Direttore amministrativo

“I vecchi e giovani” tra Strauss e Mahler

È tradizione leggere i Quattro ultimi Lieder di Strauss non solo come il testamento musicale e spirituale del compositore (che dopo di essi completò solo un altro Lied, Malven), bensì come una sorta di commiato insieme nostalgico e consolatorio da un mondo che la Seconda guerra mondiale aveva distrutto, e sulle cui ceneri era difficile immaginare di ricostruire: Strauss aveva ben 84 anni quando decise di mettere in musica questi quattro Lieder su testi di Hermann Hesse (i primi tre) e Joseph von Eichendorff (l'ultimo), che però nacquero singolarmente, non come ciclo compiuto (il titolo Vier letzte Lieder fu dato alla loro pubblicazione postuma da Ernst Roth della casa editrice Boosey & Hawkes). I primi schizzi per Im Abendrot risalgono alla fine del 1946, mentre l'abbozzo finale della partitura è datato “Montreux, 27 aprile 1948” e la partitura stessa fu terminata il 6 maggio dello stesso anno. Seguì Frühling completato a Pontresina il 18 luglio 1948. Beim Schlafengehen fu terminato il 4 agosto e September il 20… settembre dello stesso anno. Una “chicca” per il pubblico luganese: la poesia September di Hermann Hesse messa in musica nel Lied venne scritta il 23 settembre 1927 a Montagnola: il giardino cui si ispira potrebbe essere proprio quello di Casa Camuzzi, residenza di Hesse dal 1919 al 1931, attiguo alla sede attuale del Museo Hermann Hesse Montagnola.

Strauss volle a tutti i costi, per la prima esecuzione dei quattro Lieder (che si svolse dopo la sua morte), la grande Kirsten Flagstad, nonostante la sua voce non fosse più quella di un tempo: il motivo stava nel fatto che, come Strauss stesso, anche il soprano norvegese era stata accusata ingiustamente di collaborazionismo con i nazisti. E nonostante le grandi difficoltà incontrate specialmente in “Frühling” (la cui scrittura fu ampiamente aggiustata: abbiamo la registrazione live di quella prima londinese), fu proprio la Flagstad, con la Philharmonia Orchestra diretta da Wilhelm Furtwängler, a creare questo immenso capolavoro, nei cui versi risuona la consolazione che l'amore fedele offre all'appressarsi della morte. Ecco, se non a livello musicale, l'unità del “ciclo” sta in un senso della memoria (di uomo e musicista) che sembra abbracciare tutta l'umanità tra rimpianto, commozione e speranza: e lo fa affidandosi alla voce umana, quella prediletta di soprano acuto, in un incanto luminoso, in un'orchestrazione iridescente che nel suo essere apparentemente “passatista” (se si guarda la data di composizione), rivela invece una «glorificazione del passato […] sobria, necessaria, definitiva» (Serpa). E quando nelle ultime battute dell'ultimo Lied il corno cita il motivo della trasfigurazione, citando Tod und Verklärung, è un cerchio che si chiude: arriva la morte, serena e non rassegnata.

Alla partitura straussiana viene accostata, con efficace contrasto, la Sinfonia n. 1 di Mahler, il cui ampio organico giustifica la “fusione” dell'OSI con l'Orchestra sinfonica del Conservatorio della Svizzera italiana (esperimento già avvenuto in passato per la Sinfonia delle Alpi di Strauss, la Nona di Mahler, La valse di Ravel e Le sacre du printemps di Stravinskij): là l'estremo testamento di un ultraottantenne, qui il primo grande cimento sinfonico di un giovane uomo nel pieno vigore delle sue forze, all'epoca alla guida del Teatro dell'Opera di Budapest, città in cui si svolse la prima esecuzione. La storia editoriale è complicata e fra i primi abbozzi del 1884 e le ultime modifiche del 1909 passa in pratica tutta la parabola umana e creativa di Mahler, che nelle varie revisioni riduce i movimenti (da cinque a quattro, eliminando Blumine) e allarga l'organico orchestrale; ma soprattutto passa dal definirlo “poema sinfonico in due parti”, dal titolo Il Titano (ispirato ad un romanzo di Jean Paul) e dal dotarlo di un vero programma extramusicale, da lui stesso redatto, all'inquadrarlo nella musica “assoluta”, staccandosi dal modello lisztiano, berlioziano e anche del giovane Strauss, per seguire la lezione di Brahms e Wagner. O forse trovando un perfetto equilibrio tra le due strade: i temi tipicamente mahleriani dell'innocenza perduta, dell'immensità della natura, della disperazione umana di fronte al mistero dell'esistenza rimangono intatti e anzi rafforzati in questa partitura che, dalle estreme propaggini del sinfonismo romantico, apre prospettive inedite verso il “moderno”. E lo fa con una continua riflessione sul suono, che in Mahler è la materializzazione del “mondo della natura”, ma anche con una cura certosina verso l'elaborazione tematica (le melodie dei tre primi movimenti vengono da partiture anteriori, oppure dalla tradizione popolare, come “Fra' Martino”), che sottintende una forte dimensione autobiografica, insieme ad una fortissima tensione in avanti, verso l'ignoto, verso il superamento dei limiti. Per dirla con Adorno, la musica di Mahler «anticipa terribilmente con mezzi passati ciò che deve venire»: e lo squarcio, la rottura sonora con cui inizia il quarto movimento lo fa capire con evidenza addirittura plastica.

Nicola Cattò

Markus
Poschner

Markus Poschner direttore principale OSI

Ruolo

Direttore

Erica
Eloff

Eloff Erica soprano

Ruolo

Soprano

Orchestra Sinfonica
del CSI

CSI Evento pre concerto 06-02-2023-62-ai

Ruolo

Orchestra

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Orchestra residente al LAC (Lugano Arte e Cultura) di Lugano, prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015.

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