Il biglietto di questo concerto vale come titolo di trasporto valido nella data del concerto indicata in tale biglietto, quale carta giornaliera Arcobaleno, tutte le zone, in seconda classe (2.)(TK)(V).
Caro pubblico!
Trovarmi di fronte a voi, in queste sere, è un momento per cui non ci sono parole.
Il mio cuore è inondato da così tante emozioni, che è difficile riordinarle e descriverle… ma, soprattutto, il mio animo è colmo di una profonda gratitudine per i dieci anni esatti in cui ho potuto guidare questa straordinaria Orchestra come Direttore principale.
È stato un viaggio intenso, che non si può descrivere a parole, pieno di passione, visioni condivise, esperienze travolgenti e momenti musicali indimenticabili.
Anni in cui non solo abbiamo fatto grandi passi avanti dal punto di vista artistico, ma siamo anche cresciuti insieme, ci siamo ispirati, sfidati e sostenuti a vicenda. Da un forte ensemble, quale siamo sempre stati, siamo diventati sempre più un'orchestra di livello internazionale - e soprattutto siete diventati la mia casa artistica e la mia famiglia.
I numerosi premi e riconoscimenti che abbiamo ricevuto nel corso degli anni sono una grande testimonianza e un'impressionante conferma di questo sviluppo, ma raccontano solo una parte della nostra storia. Il vero premio e la vera soddisfazione per me sono sempre stati da ricercare nell’aspetto umano. I momenti personali con l'intero team – un team straordinario - mi hanno toccato e ispirato profondamente. Il modo in cui abbiamo discusso di musica, idee e progetti, l'intenso dialogo con gli amici e il pubblico e, naturalmente, soprattutto il modo in cui abbiamo fatto musica sera dopo sera, rimangono per me indimenticabili e mi hanno cambiato per sempre.
Questo palcoscenico, questa città, questa Orchestra, questo pubblico - tutti hanno lasciato un segno su di me. È un dono raro quando l'orchestra, lo staff e il direttore sono in grado di incontrarsi con tale fiducia reciproca per un periodo di tempo così lungo. E questo include in particolare voi, caro pubblico: voi che ci avete ascoltato e sostenuto con un calore e una fedeltà incredibili.
Vi ringrazio tutti dal profondo del cuore: per la vostra lealtà, il vostro entusiasmo, la vostra attenzione ai concerti, il vostro calore, la vostra fiducia e la vostra amicizia. Avete dato vita alla nostra musica, l'avete sostenuta e riempita di scopo e significato: vi prego di continuare a essere sempre così, strettamente legati alla mia OSI!
Con questi concerti si chiude un capitolo importante della mia vita: non con tristezza, ma con grande soddisfazione e gratitudine.
Vostro
Markus Poschner
Direttore principale OSI
«La Fortuna aveva buone intenzioni nei miei riguardi, quando mi ha fatto mettere le mani su un catalogo di un antiquario di Würzburg, nel quale ho trovato un titolo dalla forza magica: Carmina Burana» (vale a dire provenienti dall’abbazia benedettina di Benediktbeuern nell’Alta Baviera, in latino Bura).
Carl Orff trovò la raccolta di testi goliardici anonimi in latino medioevale, tedesco altomedievale, francese e provenzale antico risalenti all’ XI- XIV secolo, il Giovedì Santo del 1934. Con l’aiuto dell’archivista Michael Hoffmann di Bamberg, Orff concepì un’opera scenica cantata e danzata, ispirata alla prima canzone che lo aveva colpito, quella che esalta la Fortuna, velut Luna, statu variabilis, divinità che governa il mondo ciecamente, distribuisce il suo favore senza discrimine: chi oggi è in cima alla sua ruota, domani può trovarsi dalla parte opposta, dunque è meglio godere i piaceri della vita, ballare, giocare d’azzardo, mangiare e bere in taverna, intrattenersi in giuochi amorosi.
Dopo la prima esecuzione scenica nel 1937 a Francoforte sul Meno, i Carmina Burana furono annessi dal Ministro della Propaganda, Josef Goebbels, al neopaganesimo nazista. Associazione nefasta che non ne ha impedito la grande diffusione dopo la Seconda guerra mondiale, con la sua odierna popolarità planetaria. D’altronde Orff sosteneva che tutta la sua opera creativa e il non meno importante lascito pedagogico della Schulwerk provenissero dalla stessa radice: «”Musiké”, combinazione di parola, suono e gesto. Questa idea è il credo della mia opera scenica e accompagna la mia Scuola».
Giovanni Gavazzeni
Ruolo
Direttore
Ruolo
Coro
Ruolo
Soprano
Ruolo
Tenore
Ruolo
Baritono
Orchestra residente al LAC (Lugano Arte e Cultura) di Lugano, prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015.
Iscriviti alla newsletter
Scoprire in anteprima contenuti speciali.